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Montezemolo:..campagna elettorale piu' lunga e piu' brutta..... Stampa
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lunedì, 06 marzo 2006

Campagna voto, sferzata di Montezemolo

Il presidente della Confindustria: «E' la più lunga e più brutta dal dopoguerra. Sarebbe stato meglio evitare al Paese questa agonia e questo immobilismo che lo porta ad essere a crescita zero»




ROMA. Quella in corso è «la campagna elettorale più lunga e più brutta dal dopoguerra e oggi ci sentiamo di dire che l'Italia è a crescita zero». Lo ha detto il presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. «Noi lo avevamo detto già dal dicembre del 2004 e ci avevano risposto che volevamo far politica e che vedevamo tutto nero. Dal dicembre del 2004 ad oggi si poteva fare qualcosa: la situazione è che oggi l'Italia non cresce». montezemolo01.jpg                                            

«È sotto gli occhi di tutti - ha proseguito Montezemolo - è una campagna elettorale che dura da prima delle elezioni regionali, una campagna che ha creato immobilismo ad eccezione di qualche intervento in finanziaria. Continue risse, con temi lontani dai problemi della gente, dell'economia, dell'occupazione e delle imprese. Sento parlare poco di questi temi. Sarebbe stato meglio - ha proseguito - evitare al paese questa agonia e questo immobilismo che lo porta ad essere a crescita zero».

«Questo paese non merita la crescita zero». Ha aggiunto il Presidente della Confindustria. «Crescita zero in un momento di così forte dinamismo nel mondo significa andare indietro». «Mai come in questo momento gli imprenditori non devono chiedere ma devono guardare in casa propria Le imprese chiedono mezzi migliori e migliori condizioni per fare il proprio mestiere. Non chiedono aiuti a fondo perduto e magari ottenuti attraverso l'intermediazione della politica. E parliamo di imprese che non si rifugiano certo in mercati protetti. Imprese che guardano alla Cina come opportunità e non come un pericolo purchè di tratti di concorrenza leale e non si sia costretti a competere con una mano legata dietro la schiena».

«Le imprese che vogliono crescere guardano a tre filoni - ha proseguito - innovazione, concorrenza, internazionalizzazione, punti che rappresentano pilastri per la crescita futura». «Più concorrenza significa più meritocrazia. Vince chi è più bravo degli altri, nelle banche, nell'università, nella pubblica amministrazione, nel Paese».

Il presidente degli industriali è tornato a ribadire la necessità di maggiori investimenti nella ricerca. Le grandi imprese, che rappresentano meno dell'1% del Paese mettono insieme il 70% della ricerca privata in Italia, ha sottolineato Montezemolo, aggiungendo che occorre un trasferimento della ricerca dalle università alle imprese, anche e soprattutto a quelle medio-piccole. Ma crescere ma crescere significa prima di tutto crescere come mentalità, imprenditoriale».

«Qualche sindacalista deve capire che il mondo sta cambiando» conclude Montezemolo parlando del rapporto con i lavoratori. «Abbiamo bisogno di un sindacato moderno, l'innovazione deve andare dalla scuola e dall'università anche al sindacato - ha sottolineato -. Qualche sindacalista deve capire che il mondo sta cambiando e dare un contributo alla competitività».

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