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Scritto da Administrator   
venerdì, 10 marzo 2006

Intercettazioni, Storace si dimette

"Il semplice sospetto mi indigna"

 

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Il ministro della Salute, Francesco Storace, si è dimesso in seguito al caso delle intercettazioni. Storace ha annunciato a Gianfranco Fini la sua intenzione di lasciare l'incarico per evitare strumentalizzazioni della sinistra. "Il semplice sospetto mi addolora e mi indigna. Sento - ha affermato - il diritto di conoscere in tempi brevissimi la verità, perché nulla è più importante del mio onore personale e politico".

"Ho il diritto di difendermi", ha aggiunto. "Ho esposto tutto ciò al presidente di An, onorevole Gianfranco Fini - continua - al quale ho altresì comunicato la mia decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica di ministro, che formalizzerò al Capo dello Stato e al presidente del Consiglio". 

FINI: "UNA LEZIONE DI MORALITA'"
Immediata la reazione di Fini, che sta con l'ex ministro. "Storace ha dato a tutti una lezione di moralità politica. Ha dimostrato che esistono ancora uomini per i quali l'onore è più importante dei privilegi ministeriali e delle relative immunità. Alleanza nazionale è orgogliosa del suo comportamento. Adesso pretendiamo la verità", ha dichiarato

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BERLUSCONI: "GESTO DI GRANDE MORALITA'"
"Apprezzo il gesto di grande moralita' ma anche di assoluta generosita' del Ministro della Salute che ha il solo intento di evitare ulteriori strumentalizzazioni a danno del Governo. Esprimo a Francesco Storace tutta la mia solidarieta' e la mia sincera stima" ha affermato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

FASSINO: "C'E' DEL MARCIO A DESTRA"
"Dimissioni inevitabili, visto che e' provato che e' stata messa in essere un'attivita' spionistica da ambienti e persone riferibili a Storace ed ad An". Cosi' il leader dei Ds, Piero Fassino, commenta le dimissioni del ministro aggiungendo: "piu' in generale emerge che c'e' del marcio a destra visto che in pochi mesi la magistratura ha avviato indagini sui finanziamenti di Tanzi e Parmalat al ministro Alemanno, sulle attivita' spionistiche degli amici di Storace, sulle attivita' amministrative dell'ex presidente della Provincia di Roma Moffa, sospettato di corruzione e su altre intercettazioni telefoniche illegali ritrovate nell'abitazione di un consiglieri di amministrazione dell'Anas designato da An".
"L'annuncio di dimissioni del ministro Francesco Storace conferma tutta la gravita' politica del caso di spionaggio dell' ultima campagna elettorale regionale del Lazio". Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo Ds di Camera e Senato, Luciano Violante e Gavino Angius, che insistono sulla necessita' di un chiarimento del governo alle Camere. "Non e' questione privata o di partito, ma istituzionale - affermano i due parlamentari - percio' martedi' prossimo, nel corso della conferenza dei capigruppo gia' convocata dal presidente della Camera, insisteremo perche' il governo chiarisca alle competenti commissioni parlamentari e dia conto all' intero Paese delle misure assunte per garantire la regolarita' di ogni consultazione elettorale". "Ciascun cittadino infatti - conclude la nota - dev'essere sicuro che il governo voglia e sappia tutelare i diritti e le liberta' fondamentali sancite dalla Costituzione". 

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STORACE A FASSINO: "SIA MENO ARROGANTE"
Piccata la reazione del ministro dimissionario all'attacco del segretario Ds. "L'onorevole Fassino, e ora lo dico con maggiore liberta', -scrive in una nota Storace- dovrebbe essere meno arrogante. Io ho deciso di dimettermi, per essere libero di difendermi, nonostante nessuno abbia potuto esibire una sola notizia riferibile alla mia persona, ne' alcuno abbia ritenuto di interrogarmi, ne' ci siano stati provvedimenti di carattere giudiziario. Lui non puo' dire altrettanto, almeno per quanto concerne le notizie di coinvolgimento pubblicate a ripetizione. Ha solo il vantaggio che nessun magistrato gliene chiedera' mai conto, a partire dal caso Unipol-Consorte".

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