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La morte di Milosevic. Stampa
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domenica, 12 marzo 2006
La morte di Milosevic. Avvocato: temeva di essere avvelenato. Del Ponte: un peccato per le sue vittime

 

Slobodan Milosevic
Slobodan Milosevic


Roma, 11 marzo 2006
Slobodan Milosevic temeva di essere avvelenato. Lo ha detto il legale dell'ex presidente jugoslavo morto questa mattina in una cella del Tribunale penale internazionale dell'Aja. "Oggi ho depositato in tribunale una richiesta ufficiale per fare eseguire l'autopsia a Mosca, considerato il fatto che ieri Milosevic mi aveva detto di temere di essere avvelenato in carcere", ha riferito ai giornalisti l'avvocato Zdenko Tomanovic.

Il legale ha detto che su indicazione del suo assistito aveva chiesto protezione all'ambasciata russa in Olanda e al ministero degli Esteri russo a Mosca. "La richiesta di protezione per Slobodan Milosevic si basava sul fatto che lui temeva di essere avvelenato. Non ho ancora ricevuto risposte e questo è quanto ho da dire al momento", ha concluso il legale.

"Non si sarebbe mai suicidato"
Slobodan Milosevic non si sarebbe mai suicidato in carcere, di certo non prima di avere completato la sua difesa davanti al Tribunale penale per la ex Jugoslavia. Ad assicurarlo è stato l'avvocato dell'ex presidente jugoslavo che è stato trovato morto questa mattina nella sua cella nel centro di detenzione di Scheveningen, in Olanda. Steven Kay, uno dei legali assegnati dalla corte a Milosevic, che aveva preferito difendersi da solo, ha riferito di aver parlato dell'argomento con il suo assistito di recente. "Poche settimane fa mi aveva detto: 'Non ho combattuto in questo processo fino ad ora con l'idea di farmi del male' ", ha riferito Kay alla Bbc. Milosevic, ha rivelato, "aveva una storia di suicidi nella sua famiglia, entrambi i genitori si erano tolti la vita, ma per quanto riguardava lui, il suo atteggiamento con me era esattamente l'opposto. Era deciso a portare avanti il suo caso".

Del Ponte: eravamo vicini alla fine del processo
"Profondamente dispiaciuta", non mancava molto tempo alla "fine del processo" contro Slobodan Milosevic: è il commento del procuratore capo della Corte dell'Aja, Carla Del Ponte. "Mi dispiace profondamente, eravamo vicini alla fine del processo, previsto per l'inizio dell'estate", ha sottolineato Del Ponte. "Mi dispiace per tutti i testimoni, i sopravvissuti e tutte le vittime che aspettano giustizia", ha commentato la Del Ponte in un'intervista alla Bbc, concludendo che la Corte dell'Aja rimane in attesa dei "risultati dell'autopsia, per conoscere la causa della morte". 

"I reati di cui era accusato, tra cui il genocidio, non possono restare impuniti". Il magistrato ha rinnovato l'appello alla cattura dei sei grandi imputati ancora alla macchia, primi fra tutti l'ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic e il suo generale Ratko Mladic.


Douste-Blazy: un pensiero alle sue vittime

Il ministro degli Esteri francese, Philippe Douste-Blazy, ha ricordato l'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic come il principale architetto delle guerre nei Balcani e delle pulizia etnica che costò la vita a decine di migliaia di persone. In una dichiarazione fatta durante la riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue e dei Balcani, in corso a Salisburgo, il capo della diplomazia francese ha affermato: "Con la morte di Milosevic esce di scena uno dei protagonisti, se non il protagonista delle guerre nei Balcani della fine del XX secolo. Vorrei dedicare un pensiero a tutti coloro che tanto patirono nelle pulizie etniche -decine di migliai di uomini, donne e bambini- concepite e pianificate da Milosevic".

Presidenza Ue: la Serbia deve affrancarsi dal passato
L'Austria, presidente di turno dell'Unione europea, ha affermato che la morte dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic non fa venire meno per Serbia e Montenegro la necessità di fare i conti con il passato. Questa morte "non cambia nè modifica in alcun modo la necessità di dovere fare i conti con il passato, con quell'eredità di cui Milosevic ha fatto parte", ha affermato il ministro degli Esteri austriaco, signora Ursula Plassnik, nella conferenza stampa seguita alla riunione a Salisburgo dei colleghi dell'Ue e dei Balcani. "Sarà questa una delle grandi sfide per la regione, se vuole raggiungere la meta finale cui stiamo lavorando tutti, vale a dire una pace e una riconciliazione durature", ha aggiunto.

Croazia: peccato cher sia sfuggito alla condanna
Il governo di Zagabria ha espresso rammarico perché la morte ha sottratto alla condanna l'ex presidente jugoslavo. "E' un peccato che Milosevic non sia rimasto vivo per tutto il processo e non abbia avuto la condanna che meritava", si legge in una nota dell'ufficio del presidente della Repubblica, Stjepan Mesic. "Di più non vogliamo dire, perché non vogliamo dare a Milosevic altro spazio e dignità", ha aggiunto una fonte della presidenza croata.

Nato: un peccato per la giustizia
Il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ha commentato con poche parole la morte dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic. "Sono stato informato della sua morte", si legge in una nota, "E' un peccato e, per molti aspetti, è motivo di insoddisfazione, visto l'altissimo numero di vittime nelle guerre dei Balcani, il fatto che ora la giustizia non possa fare il proprio corso".

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