Posti auto a pagamento rischiano di costare il posto al sindaco di Madrid. Non accenna infatti a placarsi la cosiddetta "rivolta dei parchimetri" scoppiata nella capitale spagnola qualche giorno fa. Anzi continua a degenarare e a coinvolgere un numero sempre maggiore di manifestanti inferociti, che sono arrivati persino a chiedere la testa del primo cittadino madrileno. All'ultimo corteo erano in più di 5000 e per tenerli a bada è stato necessario un cospicuo schieramento di forze di polizia. Oggetto delle proteste è il piano del sindaco che ha esteso anche alle zone periferiche il sistema di parcheggio a pagamento. Secondo i dimostranti, il sistema, a parte il costo economico, riduce soprattutto il numero dei posti macchina spettanti agli abitanti locali che per la prima volta incontrano problemi di parcheggio.

I manifestanti hanno paragonato i parchimetri ai Mamelucchi dell'esercito napoleonico contro i quali si rivoltarono gli abitanti della capitale nel 1808. "Questi parchimetri arrivati come generali mi ricordano l'invasione dei Mamelucchi il 2 maggio del 1808 contro i quali si sollevò il popolo di Madrid" ha affermato uno dei leader della marcia di ieri nel centro della capitale. E si è guadagnato gli applausi scroscianti della gente che certo ricordava "La Lotta contro i Mamelucchi" della cavalleria francese, il grande quadro dipinto da Goya nel 1814 dopo la disfatta di Napoleone.