E' prevista, infatti, una serie di ricorsi - nell'ordine delle migliaia - da parte di chi è già separato o divorziato con l'affermazione del diritto della "bigenitorialità". Il nuovo provvedimento rivede anche l’assegnazione della casa familiare che tiene conto dell’interesse dei figli, ma il diritto all'abitazione può venire meno se l’assegnatario non la abiti, conviva o si risposi. I figli vengono mantenuti dai genitori e il giudice può stabilire un assegno di mantenimento valutando le esigenze del figlio, il tenore di vita quando i genitori convivevano, i tempi di permanenza presso ciascun genitore, le risorse economiche degli ex coniugi, la valenza economica dei compiti domestici e di cura assegnati a ciascun genitore.