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Scritto da Administrator | |
lunedì, 20 marzo 2006 | |
La tv fa scoppiare le famiglieLitigi, coppie che scoppiano in diretta, vicende famigliari ansiogene. Spot a parte, la famiglia in tv, oggi, è sempre più rissosa. E sette esperti su dieci avvertono: troppe crisi sul piccolo schermo finiscono per contagiare anche le famiglie reali.A lanciare l'allarme uno studio di Eta Meta Research realizzato per il programma Strega e Madonna in onda su Radio24 la domenica alle 14. Che punta il dito sui talk show, reality, programmi di costume. E salva in parte le pubblicità, ancora in larga parte affezionate sembra al vecchio modello del mulino bianco e quindi "rassicuranti e in grado di dare un'immagine positiva della famiglia e dei suoi valori".Si parte dal monitoraggio delle reti nazionali: in media ogni 23 minuti, contano i ricercatori, si vede una famiglia in crisi o distrutta, ogni 26 un litigio tra figli e genitori. Ogni 34 una rissa tra partner. Contestati soprattutto i talk show (37%), ma anche reality (26%), programmi di costume (22%). E sette intervistati su dieci non hanno dubbi: il modello che emerge è negativo, una vera minaccia per la famiglia."Che i modelli tradizionali di famiglia siano in crisi non è certo un segreto", ha sottolineato la psicologa Vera Slepoj, "ma il modello dei rapporti e dei valori legati ad essa che emerge dal piccolo schermo è assolutamente distorto. I mezzi di comunicazione hanno le loro regole, ma programmi come Cambio Moglie o quelli dove protagonisti sono membri della stessa famiglia che si attaccano, spesso con toni di incredibile durezza, rappresentano un grande pericolo, distruggendo i ruoli e offrendo una visione negativa e ansiogena della famiglia che, è bene ricordarlo, rappresenta il fondamento della nostra società e della stessa civiltà".Sotto accusa litigi (54%), tradimenti (47%), ma anche l'incapacità di comunicare, che si esplicita attraverso urla e insulti (44%) e le contrapposizioni tra membri della stessa famiglia, che trascendono spesso in vera isteria (39%). I rischi? I più colpiti sono i bambini (39%) e gli adolescenti (32%). Ma la cosa più probabile, sostiene il 43% degli esperti, è che questo continuo presentare modelli di famiglia negativi, provochi addirittura una sfiducia nella famiglia e nei suoi valori da parte dei piu| giovani.Dal monitoraggio, sottolineano da Eta Meta Research, "sono naturalmente stati esclusi i Tg, dove le notizie legate a vicende famigliari sono per forza legate a fatti tragici e negativi".Situazione diversa negli spot: solo il 5% degli esperti intervistati, fanno notare gli autori della ricerca, annovera la pubblicità tra i programmi che danno un'immagine negativa della famiglia italiana. Ma nemmeno gli spot sono esenti da attacchi alla famiglia a partire dai ruoli che i guru della pubblicità assegnano ai diversi membri, e soprattutto all'uomo: assente (come sottolinea il 42%) o rappresentato come un goffo mammo, che sbaglia a preparare la merenda per i figli, o a vestirli e prepararli per la scuola (27%), se non più pasticcione dei figli (19%).
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