Il futuro di Forza Italia? E' nel partito unico di Centrodestra.. |
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martedì, 28 marzo 2006 |
Il futuro di Forza Italia? E' nel partito unico di Centrodestra
Che succede se Forza Italia uscirà sconfitta dalle elezioni? Il problema è stringente, soprattutto se si considerano le lotte intestine per la supremazia ideologica che in questi giorni sono in atto all’interno del partito. Finora, il collante degli azzurri è stato Silvio Berlusconi, un personaggio che ha avuto la capacità di cavalcare e interpretare una fase politica di confusione e transizione del nostro Paese. Crollati i grandi partiti di massa, il Cavaliere ha fornito agli italiani una soluzione molto utile: un nuovo soggetto (definirlo partito forse è troppo) certamente di massa, con una serie di valori caratterizzanti e portatore anch’esso di ideologie. Portatore sano, verrebbe da dire. Ora però l’era Berlusconi è finita. Come ha scritto giustamente Gennaro Malgieri, il berlusconismo non si è mai configurato come una dottrina, ma piuttosto come un clima. “Un clima che è finito non per responsabilità di Berlusconi, ma perché la società italiana ha altre esigenze che superano quell’ispirazione innovativa che il leader del Centrodestra portò con la sua discesa in campo”. Che le cose stiano così, se ne accorgono anche le correnti interne a Fi. Per cui vediamo Pera e Formigoni da un lato, Pisanu e i suoi dall’altro cercare di affermarsi come guida del partito. La proposta dei Teocon è forse la più forte ed innovativa. Ma è anche molto radicale. E rischia di non piacere proprio alle componenti laiche e liberali di Fi, che rimangono. Se Berlusconi se ne andrà o perderà peso, chi saprà mettere insieme post socialisti, ex democristiani, ex radicali e neo conservatori? Difficile dirlo. Forse qualcuno se ne andrà. Magari molti emigreranno verso la Dc di Rotondi o l’Udc in quota Giovanardi. Altri ancora potrebbero cercare rifugio nella Lega, come Giulio Tremonti, da sempre considerato l’anello di congiunzione con i federalisti del Nord. Che non vedono certo di buon occhio il profeta Maometto, ma alla Messa lunga, preferiscono di gran lunga le tagliatelle, come si dice dalle loro parti. Per il grosso del partito, però, c’è una sola speranza.Quella di costituire un grande soggetto unitario, un partito moderato che risponda per le rime al partito democratico, offrendo una proposta politica dove tutte le anime del Centrodestra possano trovare ospitalità. Sembra l’unica via di uscita per la Casa delle Libertà. Altrimenti, rischiamo di assistere allo sfaldamento della coalizione. Casini e Fini hanno capito che aria tira e puntano a mettere in piedi una discussione che vada in questa direzione. Berlusconi un po’ ha subodorato quel che sta avvenendo, un po’ ne è vittima e cerca di strappare ulteriori consensi all’elettorato moderato, nella speranza di prolungare ancora per qualche tempo la sua epopea. Ci proverà anche domani e giovedì nel corso del meeting del Partito popolare europeo a Roma. Proverà ad intervenire prima di Casini, e a proporsi come l’unica soluzione per i centristi e popolari italiani. Alla faccia del partito liberale di massa e dello spirito del 1994. |
Ultimo Aggiornamento ( martedì, 28 marzo 2006 )
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