Il leader dell'Unione Romano Prodi

Roma, 29 marzo 2006

L'1% del Pil alla Cultura, e  una "nuova legge quadro sull'ambiente". Sono due tra le priorità del governo Prodi, illustrate dal leader dell'Unione in un intervento sul "Corriere della Sera" in risposta all'appello del Fondo italiano per l'Ambiente rivolto "al futuro premier". Interventi necessari "dopo cinque anni difficili, segnati da un'attività di governo mediocre e dannosa", con "la prevalenza degli interessi particolari su quelli generali, la politica di rottura istituzionale condotta con costante e tenace continuità per tutto l'arco della legislatura", in sintesi "lo scarso rispetto per il Paese, e l'assunzione di tale principio a paradigma comune condiviso". "La sfera dell'ambiente e della cultura ha fornito forse l'esempio più evidente del prevalere di tale impostazione: la nefasta pratica dei condoni, la politica di tagli selvaggi a danno degli enti locali", scrive Prodi, secondo il quale "a questa politica "è davvero tempo di dire basta. In una intervista al programma de La7 Omnibus, il segretario dei Ds Piero Fassino ha sottolineato l'importanza di una legge sul conflitto di interessi: "Non sarà una legge contro Berlusconi". "Voglio fare una legge che regoli il conflitto d'interessi per chiunque si trovi in conflitto d'interesse. Berlusconi perderà le elezioni e se poi vorrà continuare a fare politica, continui pure, ma serve una separazione netta tra interessi pubblici e interessi privati".Nell'ultima legislatura "si sono fatte leggi ad personam perché questi anni sono stati caratterizzati da continui conflitti d'interesse del presidente del Consiglio rispetto a provvedimenti giudiziari, alle televisioni, alle sue imprese"."Più volte il premier e' uscito dal consiglio dei ministri perché erano in discussione materie che riguardavano i suoi interessi. E' uscito perché se restava dentro commetteva un reato quindi e' uscito ma resta un problema grosso come una casa.