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Sono 5.266 le schede contestate. Prodi: si riconosca la vittoria. Stampa
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venerdì, 14 aprile 2006
Elezioni. Sono 5.266 le schede contestate. Prodi: si riconosca la vittoria. Berlusconi: siamo di fronte a uno stallo

 

Il leader dell'Unione Romano Prodi
Il leader dell'Unione Romano Prodi


Roma, 14 aprile 2006
"Il numero delle schede contestate si riduce da 43.028 a 2.131 per la Camera dei deputati, e da 39.822 a 3.135 per il Senato della Repubblica". Lo rende noto il Viminale, spiegando che "il primo, provvisorio calcolo delle schede contestate è  frutto di un errore materiale".

Prodi: partita chiusa, si riconosca la vittoria
"E' chiusa la partita, mi fa piacere". Così Romano Prodi ha commentato, parlando con i giornalisti, la nota del Viminale che ha precisato come le schede contestate siano solo 5.266. "Come aveva detto nei giorni scorsi e come ha ripetuto stamattina D'Alema nella sua intervista al 'Corriere' - ha proseguito Prodi - è ora che si riconosca la vittoria. E' ora che si chiuda questa strana commedia e poi si va avanti. Si va avanti come si deve andare avanti".

Berlusconi: è stallo, si impone riflessione
"Comunque si concludano i conteggi ufficiali del risultato elettorale e chiunque si veda attribuire il consistente premio di maggioranza alla Camera, le cose non cambiano: si è di fronte a uno stallo, ad una situazione nella quale, almeno sulla base del voto popolare, non ci sono nè vincitori nè vinti. A questo punto, il senso di responsabilità impone una riflessione". E' quanto afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una lettera al direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, scritta dopo l'intervista al presidente dei Ds Massimo D'Alema. Il Corriere, che pubblicherà domani la lettera, ne ha diffuso alcuni stralci.

"Prodi non cerchi una prova di forza"
"Non è responsabile, come sta facendo Prodi dalla notte di lunedì, cercare testardamente una prova di forza", - scrive Berlusconi nella lettera - ma occorrerebbe "ragionare insieme intorno a soluzioni nuove": "Un'intesa parziale, limitata nel tempo, per affrontare le immediate scadenze istituzionali, economiche ed internazionali del Paese, non dovrebbe essere esclusa per principio".

Ds: avevamo ragione noi
L'ufficio stampa dei Ds afferma: "Avevamo ragione noi, la montatura di Berlusconi e Forza Italia è definitivamente smascherata dallo stesso ministero dell'Interno. La campagna su presunti brogli si è rivelata falsa".

Tremaglia: irregolarità, si rivoti
"Devono essere rinnovate le elezioni per gli italiani all'estero, non so quale altro rimedio ci possa essere", afferma il ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia. Alla domanda se compirà atti ufficiali per chiedere l'annullamento del voto estero, Tremaglia risponde: "Lasciatemi pensare. Oggi intanto ho fatto una denuncia". Tremaglia contesta il fatto che su 2.707.988 italiani residenti all'estero aventi diritto al voto, non hanno ricevuto il plico con le schede 228.598 elettori. "Questo - afferma Tremaglia - è un fatto grave, dovuto soprattutto agli indirizzi sbagliati. Le correzioni degli indirizzi devono essere fatte dai comuni, che devono essere sensibili alle leggi dello Stato". Tremaglia sottolinea che "molte schede non erano pervenute nella data stabilita del 22 marzo. Ci sono stati troppe volte ritardi". Il ministro per gli Italiani nel mondo non dice però che la distribuzione dei plichi con le schede agli elettori spettava agli Uffici consolari, che dipendono dalla Farnesina. Gli uffici consolari in Argentina e a New York si sono poi avvalsi per la spedizione di società private.

"Desideriamo un secondo mandato per Ciampi"
"Gli italiani all'estero ed io desideriamo un secondo mandato per Ciampi", ha detto il ministro Tremaglia, che oggi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica un messaggio che definisce "svolta storica" il voto degli italiani all'estero alle politiche.

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