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Scritto da Administrator   
martedì, 25 aprile 2006

Mediaset, Prodi:seguiremo programma

"Non ci si muove da quelle scelte"

"Ci si rifà al programma e non ci si smuove". Così Romano Prodi ha commentato le parole di Bertinotti sul futuro del sistema radiotelevisivo e sull'ipotesi di un eventuale "dimagrimento" di Mediaset. "In materia ho fatto durante tutta la campagna elettorale una serie di dichiarazioni su come debbano funzionare i mercati. bertinotti_prodi.jpgAndatevele a prendere e avrete la chiave", ha aggiunto Prodi.Alla vigilia del 25 aprile Prodi richiama la difesa della Costituzione e auspica una partecipazione numerosa al prossimo referendum abrogativo sulla riforma voluta dalla Cdl. Ma sulle affermazioni di Bertinotti su Mediaset, prod_ber_110.jpgil leader dell'Unione taglia corto: "Ci si rifà al programma e non ci si smuove dal programma". Sempre nel campo radiotelevisivo, quanto alla redistribuzione delle frequenze "non ho fatto - dice Prodi - una proposta specifica.Del resto secondo l'autorevole Financial Times, l'alta contenziosità del tema e l'esigua maggioranza del centrosinistra al Senato rendono difficile un attacco a Mediaset di Romano Prodi, "la cui azione probabilmente si limiterà a rafforzare la Rai e a promuovere nuovi canali digitali". E c'è dell'altro, secondo il Ft la decisione di Sivio Berlusconi di non riconoscere la vittoria del suo avversario ha fatto salire le azioni del suo gruppo."Ci sono due vie dia ttacco. Una - scrive il Ft - sarebbe riscrivere la legge Gasparri che nel 2004 ha consentito a Mediasetr di mantenere un'importante fetta di mercato. La seconda sarebbe introdurre regole sul conflitto di interessi per costringere Fininvest, il veicolo della famiglia Berlusconi, a ridurre il suo 36% di azioni Mediaset. L'estrema contenziosità di queste mosse e l'esigua maggioranza di Prodi al Senato rendono entrambe le opzioni difficili".

RIFORMA COSTITUZIONALE E 25 APRILE
La riforma costituzionale che la destra ha portato a conclusione senza un confronto parlamentare - avverte il leader dell'Unione - stravolge il senso del lavoro della Costituente del 1947 che seppe far prevalere l'interesse generale su quello delle parti e il bene di tutti sulle divisioni ideologiche. Per questo è importante ricordare in questa giornata che la partecipazione popolare al prossimo referendum sia la più ampia possibile e che il no a questa sbagliata riforma costituzionale arrivi da ogni parte d'Italia"."Il 25 aprile che festeggiamo nelle piazze delprodi_attenti_1.jpg nostro Paese - afferma Prodi - ci rammenta, a 61 anni didistanza, il prezzo e il valore della libertà. Ci consegna il compito di mantenere viva la memoria dei fatti nella loro verità e delle migliaia di persone che, combattendo la buona battaglia, hanno aperto un'epoca nuova della nostra storia. Tra le città liberate il 25 aprile 1945 c'è anche Milano dove io mi recherò a ricordare la nostra rinascita di popolo libero e unito. E nell'unità nazionale che festeggiamo, proprio come allora, il bene supremo della democrazia".

"Quel 25 aprile - ha proseguito il leader dell'Unione - le numerose forze partigiane e comuni che variamente operavano sul territorio nazionale si unirono nell'abbraccio forte della vittoria, dopo la battaglia congiunta e sanguinosa contro l'occupazione nazista. In quella lotta dcisivo fu il contributo delle truppe degli eserciti alleati con l'apporto di alcune divisioni dell'esercito italiano, ai quali dobbiamo e vogliamo rendere onore e merito".

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