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Scritto da Administrator   
lunedì, 08 maggio 2006

La ricerca condotta da un team di scienziati australiani
è stata pubblicata sulla rivista "Nature Biotechnology"
Le staminali diventano più sicure
Scoperto come sviluppano i tumori

Lo studio potrebbe permettere di ridurre i rischi che derivano
dall'applicazione terapeutica delle cellule embrionali immature


MELBOURNE - Il rischio che le cellule staminali, usate con scopi terapeutici, potessero far sviluppare dei tumori ha preoccupato per lungo tempo i ricercatori. E proprio questi timori hanno determinato un'enorme cautela nell'utilizzo della nuova tecnologia. pelle_1.jpgOra grazie a una ricerca di alcuni scienziati australiani pubblicata su Nature Biotechnology, è stato possibile comprendere il processo che porta le staminali a generare forme tumorali. Lo studio è stato condotto in Australia sotto la coordinazione di Martin Pera dell'Australian Stem Cell Centre di Melbourne. I risultati raggiunti rappresentano un enorme balzo in avanti verso la possibilità di utilizzare in modo sicuro le cellule immature di origine embrionale.

La ricerca degli studiosi australiani rappresenta un'importante risposta a tutti gli esperti che ritengono l'instabilità delle cellule immature un argomento sufficiente a interrompere la ricerca sulle staminali embrionali. "Lo sviluppo è significativo - sottolinea Il ricercatore Martin Pera - perché chi si oppone alla ricercstaminali_1.jpga con staminali embrionali spesso cita il fatto che gli scienziati non hanno controllo sullo sviluppo delle cellule, e che molte di queste possano sviluppare tumori".

Tutti questi dubbi potrebbero essere eliminati dalla scoperta dell'equipe di Melbourne, che nel suo lavoro è stata affiancata da scienziati del Monash Institute of Medical Research della città di Clayton, nell'Australia meridionale. Lo studio ha evidenziato i cambiamenti che si verificano quando le cellule iniziano a sviluppare delle anomalie. Questi meccanismi sono diventati chiari dopo che i ricercatori hanno decifrato i messaggi di un segnalatore (il marker CD30) che è presente in tutte le cellule staminali embrionali.
La scoperta, ha spiegato Martin Pera in un'intervista televisiva, consentirà di identificare quali cellule staminali comincino a sviluppare le anomalie che precedono la fase cancerosa. "Non significa che abbiamo raggiunto il controllo - ha detto lo studioso - ma abbiamo composto un gran pezzo del puzzle". "Adesso almeno possiamo vedere che la cellula sta mutando - continua Pera - e possiamo chiederci cosa vi sia nella coltura che causa la mutazione".
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