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Scritto da Administrator   
giovedì, 11 maggio 2006

Nuovo farmaco previene l'emicrania

Sperimentato dal Besta di Milano

Il mal di testa non è un fatto psicologico. Ma è un disturbo legato a una particolare conformazionedna_2.jpg del cervello. Dopo anni di ricerche, il ministero della Sanità ha approvato un farmaco, a base di topiramato, già usato come antiepilettico, che previene gli attacchi emicranici. Il ritrovato, come annunciato dall'Istituto Neurologico Besta di Milano che lo ha sperimentato, dà risultati nel 60% dei casi.Il ritrovato sarà al centro del 2/o Congresso Nazionale dell' Associazione male_testa.jpgNeurologica Italiana Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) in programma a Bologna dal 17 al 20 maggio. Lo presenteranno Gennaro Busone, responsabile del Dipartimento Neuroscienze Cliniche del Besta e Pasquale Montagna, presidente del meeting bolognese. Nato per la cura del diabete, si è scoperto solo in seguito che il topiramato ha anche proprietà antiepilettiche.

Colpisce chi ha un cervello "particolare"
"Il fatto che rallenti il metabolismo degli zuccheri - afferma Montagna - spiega perché puo' contrastare sia gli attacchi epilettici che quelli emicranici". Ma per comprendere come, per Bussone, "bisogna conoscere i progressi fatti negli ultimi anni dalle conoscenze sull'emicrania, che non sono di poco conto". Si è capito che "l'emicrania colpisce chi ha un cervello con caratteristiche speciali, sempre in allerta, con una cronica insofferenza ai cambiamenti" (ecco spiegata ad esempio, la cefalea da week-end). E il dolore è il modo con cui il cervello si protegge da una situazione a cui non riesce ad adattarsi.

Come un'automobile sempre in riserva
"Il neurone emicranico - spiega Montagna - è in una perenne situazione di precario equilibrio energetico: davanti allo stesso stimolo consuma più energia di un neurone normale. Così il cervello emicranico - aggiunge il neurologo facendo un paragone col motore dell'automobile analisi_laboratorio.jpg- finisce per lavorare sempre 'in riserva', consumando più energia di quella di cui puo' disporre. In questa situazione, le cellule nervose che continuano a pigiare sull'acceleratore, finiscono con iper-eccitarsi. Come estrema difesa, il motore va in blocco innescando un dolore spontaneo". Ecco spiegato il meccanismo d'azione del topiramato, che agisce sulla principale fonte energetica delle cellule nervose modulando, equilibrando il modo del motore di utilizzare l'energia e impedendo alle cellule nervose di iper-eccitarsi scatenando attacchi di emicrania (o di epilessia).

Non si usa al bisogno e fa perdere peso
In questo modo, l'emicrania non viene combattuta quando ormai si è innescata, ma in una fase precedente, prima che si manifesti. Un farmaco quindi da non usare al bisogno, ma ogni giorno anche in assenza di emicrania e per lunghi periodi, sempre sotto controllo medico. Inoltre, ha un piacevole effetto collaterale: anche senza una dieta specifica, fa perdere in media cinque chili in nove mesi. Efficace nel 60% dei casi
Dal 2000 a oggi il topiramato è stato sottoposto a numerose sperimentazioni in varie parti del mondo. Al Besta se ne è occupata Licia Grazzi, che al congresso di Bologna riferirà sui risultati ottenuti dal farmaco neuromodulatore: "Nei pazienti con emicrania cronicizzata, con attacchi quotidiani, i risultati sono stati incoraggianti: la percentuale dei miglioramenti è stata del 50-60% con una netta riduzione nel numero delle crisi mensili e miglioramento deciso della qualità di vita. Inoltre è diminuito il numero dei giorni di cefalea al mese così come il numero di analgesici assunti in un mese. Nei pazienti, questo ha comportato un netto miglioramento nell'espletamento delle attività quotidiane anche lavorative e, spesso, la ripresa di una vita sociale che per molti di essi era ormai finita". Gli effetti dell'emicrania cronicizzata sono devastanti: "Ci sono persone - afferma Bussone - che per mesi o anche per anni, prendono dalle 7 alle 10 dosi di antinfiammatori al giorno. Pensate un po' agli effetti nell'apparato gastrointestinale o in quello renale. Almeno il 30% dei ricoveri per l'emicrania sono per abuso di analgesici. Questi pazienti devono prima essere disintossicati dai farmaci, e solo dopo essere sottoposti a una terapia contro l'emicrania divenuta ormai cronica". 

Ne soffrono quasi 10 milioni di italiani
In Italia il mal di testa severo colpisce 9,8 milioni di persone con una prevalenza femminile di due donne ogni uomo, con costi sociali diretti e indiretti calcolati in 3500 euro l'anno per paziente. L'emicrania è causa di tensioni familiari e sociali nel 43% dei casi; nel 23% ha ripercussioni nella sfera sessuale, nel 28% dei casi interferisce sui programmi per le ferie. Ancora: denunciano ansia e depressione il 60% dei cefalalgici gravi. Settantacinque pazienti su 100 ricorrono all' automedicazione ma, come ha sottolineato Bussone, il 30% ne fa un abuso pericoloso.

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