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Scritto da Administrator   
mercoledì, 24 maggio 2006

Camera, Prodi ottiene la fiducia

Con 344 voti a favore

Il governo di Romano Prodi ha ottenuto la fiducia alla Camera con 344 voti a favore e 268 voti contrari. I presenti e votanti sono stati 612: la maggioranza richiesta era di 307 voti. Nessuno si è astenuto. La proclamazione del risultato è stata salutata da un applauso dei deputati dell'Unione. "Meglio di così non poteva andare"prodi_segna_V_1.jpg, è stato il primo commento del premier.I voti contrari sono stati 268, la maggioranza richiesta era di 307 voti in quanto i deputati presenti erano 612.  "E adesso comincia l'opera..." è stato invece il commento di Fausto Bertinotti, presidente della Camera. "La maggioranza - dice Bertinotti - e' arrivata a dare conclusione al risultato elettorale che aveva visto la vittoria, seppur risicata, dell'Unione e coerentemente al programma con cui si era presentato alle elezioni ha confermato di avere la fiducia in entrambi i rami del Parlamento. E adesso comincia l'opera"

Il premier incassa la fiducia alla Camera, e' visibilmente soddisfatto, ma la giornata era cominciata con un ammonimento ai suoi ministri, 'colpevoli' di andare un po' a ruota libera, di non muoversi come una squadra e quindi di dare l'immagine di un governo poco compatto. "I ministri - dice di buon mattino - non possono esprimere delle opinioni, debbono esternare le decisioni. Abbiamo detto 'la serieta' al governo', e questo vuol dire che bisogna lavorare a testa bassa e parlare soltanto quando e' stata presa una decisione".

Il premier non ha gradito le tante interviste e le posizioni emerse all'interno del governo sulle piu' svariate questioni. Il seminario con i ministri convocato per i primi di giugno servira' anche a dare ordine nella comunicazione, a tentare di parlare con una sola voce, e comunque dopo decisioni definitive del Consiglio dei ministri. Altro motivo di preoccupazione e' la situazione dei conti pubblici. Alle parole di ieri del ministro dell'Economia, ministri_belli.jpgTommaso Padoa Schioppa, si aggiungono i dati dell'Ocse, e Prodi, nella sua replica dopo il dibattito sulla fiducia a Montecitorio, non nasconde la delicatezza della situazione: "Non possono che accentuare la nostra preoccupazione". Inoltre, aggiunge rincarando la dose, "sostanzialmente oggi in Italia mancano sia la stabilita' che la crescita".

Per il resto, nell'intervento in Aula, il presidente del Consiglio rinnova l'appello al dialogo e al confronto con la Casa delle liberta'. E allora, ecco l'invito alle "larghe intese" sulle riforme e sulla legge elettorale, ma anche sulle questioni che investono i valori etici e la scelte di coscienza. Sulla stessa lunghezza d'onda, l'invito a proseguire nel confronto per trovare un'intesa con l'opposizione sulle presidenze delle commissioni di Camera e Senato e trovare cosi' "un assetto condiviso nelle commissioni parlamentari". Un obiettivo che Prodi "auspica" di poter raggiungere. A fine giornata la fiducia e la consapevolezza di essere arrivato a chiudere un periodo piuttosto intenso, che va dal voto del 10 aprile, passa per l'elezione dei presidenti della Repubblica, della Camera e del Senato e per la soffertissima formazione del governo, e arriva alla fiducia nei due rami del Parlamento. "Meglio di cosi' non poteva andare", commenta. Ai cronisti, che insistono per avere una parola sui provvedimenti dei primi cento giorni di governo, preferisce opporre un cortese ma fermo rifiuto: "Decideremo collegialmente, ho chiesto ai ministri di non fare dichiarazioni se prima non sono state prese decisioni collegiali, e io per primo devo dare l'esempio. Sono contrario al carnevale delle dichiarazioni". Quindi il trasferimento negli uffici di piazza Santi Apostoli per un brindisi. E li', con una bottiglia di Ferrari in mano, azzarda la previsione: "Sara' un governo spumeggiante".

Ultimo Aggiornamento ( mercoledì, 24 maggio 2006 )
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