Molto lento lo scrutinio a Milano dove si e' imposta la Moratti

Roma, 30 maggio 2006

La maggioranza tiene, anzi conquista nuovi comuni e province e raggiunge risultati record con alcuni sindaci dalla popolarità enorme. La Casa delle Libertà puntava ad una rivincita elettorale dopo la sconfitta di misura alle politiche. Ma così non è stato e il ministro degli esteri Massimo D'Alema ha liquidato la prova elettorale del centrodestra con una battuta: volevano la rivincita hanno avuto la riperdita.

Plebisciti per Chiamparino e Veltroni
Affluenza in calo, Sicilia alla Cdl e importanti comuni come Roma, Napoli e Torino all'Unione, mentre la partita a Milano e' aperta, con un vantaggio della candidata del centrodestra Letizia Moratti. Autentici plebisciti per Chiamparino e Veltroni ma anche Rosa Russo Jervolino si conferma a Napoli, smentendo quanti nel centrodestra erano certi di portare Malvano al ballottaggio sospinto dall'impegno di Berlusconi in campagna elettorale.

Meno votanti
Il dato definitivo sull'affluenza dei votanti per le elezioni provinciali (8 province su 8) e' stato del 59,6%. Le cifre ufficiali del Viminale confermano un calo di votanti rispetto alle precedenti elezioni, quando ha votato il 75,8%. Male anche le comunali: il dato del Viminale e' del 71,2% degli aventi diritto, ovvero un decremento del 9,4% rispetto alle precedenti comunali dove esercito' il diritto di voto l'80,6%. 
  
La Moratti primo sindaco donna di Milano
Letizia Moratti si avvia ad essere il nuovo sindaco di Milano. Col trascorrere del lentissimo scrutinio milanese, nel cuore della notte la posizione del candidato sindaco della Casa delle Liberta' si e' attestata tra il 51 e il 52%, e manca quindi solo la conferma definitiva e ufficiale del primo sindaco donna eletto nella storia di Milano. A tre quarti di sezioni scrutinate, Letizia Moratti supera l'ex prefetto Bruno Ferrante, candidato del centrosinistra, con il 51,45 dei consensi contro il 47,49 dell'avversario.

Cambi di colore solo per l'Unione
L'Unione e' riuscita finora ad espugnare 4 territori della Cdl: provincia di Reggio Calabria, comuni di Arezzo, Benevento, Crotone. Nelle altre province e nei capoluoghi di provincia non e' mai accaduto il contrario. La Cdl potrebbe rifarsi al ballottaggio nel comune di Belluno, dove nel 2001 vinse il centrosinistra. A Belluno il primo turno vede in testa il candidato di Fi-An-Lega con il 45,5% dei voti, a cui potrebbe sommarsi il 6,3% dei voti raccolto dal candidato dell'Udc.

In provincia allunga il centrosinistra
L'altra volta era finita con due pareggi. Cinque anni fa, infatti, sia il centrodestra che  il centrosinistra si erano aggiudicati 4 province e 13 comuni capoluogo a testa. Questa  volta, invece, il voto ha premiato il centrosinistra, che si afferma in 5 province su 8,  strappando a sorpresa Reggio Calabria alla Casa delle Libertà e confermandosi a Mantova,  Lucca, Ravenna e Campobasso. Al centrodestra vanno Pavia, Imperia e Treviso, tradizionale  feudo della Lega Nord, che infatti vince: per la prima volta in nove anni però la provincia non sarà guidata da un monocolore del carroccio ma dall'intera Cdl. Segnaliamo che tutte le otto province in cui si votava sono state assegnate al primo turno. L'allungo del centrosinistra si registra anche nelle consultazioni per i comuni capoluogo, con Arezzo, Grosseto, Benevento e Crotone che hanno scelto di cambiare amministrazione. Il centrosinistra si attesta quindi, al momento, in 14 province, una in più rispetto a cinque anni fa, quando restano ancora 5 città da assegnare al ballottaggio e 3 in cui il voto è stato rinviato. Da segnalare, infine, che in due dei cinque comuni capoluogo in cui si andrà al secondo turno, il ballottaggio sarà fra candidati del centrosinistra.