Home arrow Articoli arrow Scienza arrow Shuttle: paura per alcuni frammenti
animation.gif
Shuttle: paura per alcuni frammenti Stampa
Scritto da Administrator   
mercoledì, 05 luglio 2006

Shuttle: paura per alcuni frammenti

Si sono staccati durante il decollo

 

Il Discovery, lo shuttle del "4 luglio" è partito dalla base di Cape Canaveral, in Florida. L'apparecchio è decollato alle 20.38 in punto. Costruito nel 1984, il Discovery è il più vecchio shuttle rimasto operativo. E' stato usato sinora per 31 missioni ed èstato anche il primo a riprendere i voli il 26 luglio 2005, dopo il disastro del Columbia del 1.o febbraio 2003, costato la vita a sette astronauti.I motori ausiliari del Discovery si sono separati, come previsto, dopo poco più di due minuti di volo. shuttle.jpgLo shuttle ha così superato il punto che fu fatale nel 1986 al Challenger. A bordo ci sono sette astronauti.Alcuni frammenti, probabilmente di schiuma isolante, si sono staccati al decollo del Discovery dal Kennedy Space Center. I frammenti, tra i quattro e i sei, l'indicazione non è univoca, si sarebbero staccati non immediatamente, ma un po' dopo il lancio, secondo Wayne Hale, direttore del programma degli shuttle alla Nasa. Hale non ha indicato le dimensioni dei frammenti e non ha neppure detto se essi abbiano urtato o meno lo scudo termico della navetta: tre o quattro si sarebbero staccati 2'47" dopo il lancio, uno o due circa cinque minuti dopo il lancio.

La missione prevede tre passeggiate spaziali all'esterno della Iss, di cui due saranno realizzate da Sellers con Fossum. Il volo dello Shuttle ricopre una particolare importanza perché è il secondo della navetta americana dopo la tragedia del 1 febbraio 2003 del Columbia, in cui morirono tutti e sette i membri dell'equipaggio.

Il team guidato dal comandante Steven Lindsey, classe 1960, sposato con tre figli, tre missioni sullo Shuttle al suo attivo, è composto dal il pilota Mark Kelly e dai mission specialist Lisa Nowak, Mike Fossum, Stephanie Wilson, Piers Sellers. Con loro anche l'astronauta tedesco dell'Esa Thomas Reiter, il primo europeo impegnato in una lunga missione di circa sette mesi sulla Iss.

 

Attimi di panico a Cape Canaveral qualche minuto dopo il decollo del Discovery. Dal serbatoio esterno dello shuttle si sono infatti staccati alcuni frammenti di materiale isolante. Al momento non si hanno ulteriori dettagli sulla dinamica del piccolo cedimento strutturale, e non è chiaro se l'inconveniente possa aver causato qualche danno allo scudo termico della navetta. shuttle_lancio.jpg

Dal rivestimento sarebbero volati via dai quattro ai sei pezzi di schiuma polimerica. Secondo quanto rifrito da Wayne Hale, direttore del programma degli shuttle alla Nasa, i primi frammenti si sono staccati in due fasi differenti: la  prima 2'47" dopo il lancio e la seconda circa cinque minuti dopo la fine del countdown. Per ora nessuno dei tecnici si è sbilanciato circa la reale pericolosità dell'inconveniente, ma nel 2003 proprio un problema analogo causò la tragica esplosione del Columbia durante la fase di rientro nell'atmosfera. Nessun comunicato ufficiale della Nasa ha spiegato ulteriormente l'accaduto o precisato il reale tasso di rischio della missione.

Quello che è certo, è invece il piano di volo stilato per il Discovery dall'agenzia spaziale americana. In attesa di procedere all'aggancio con la Stazione spaziale internazionale (Iss), a una quota di 343 chilometri circa, lo shuttle prosegue regolarmente il suo cammino, su un'orbita a 226 chilometri d'altitudine circa. Guidato dal comandante Steven Lindsey, classe 1960, sposato con tre figli, tre missioni sullo Shuttle al suo attivo, il team è composto dal il pilota Mark Kelly e dai mission specialist Lisa Nowak, Mike Fossum, Stephanie Wilson, Piers Sellers. Con loro anche l'astronauta tedesco dell'Esa Thomas Reiter, il primo europeo impegnato in una lunga missione di circa sette mesi sulla Iss. Al progetto Discovery è legato il futuro delle esplorazioni spaziali. Un eventuale fallimento potrebbe essere considerato inaccettabile.

< Precedente   Successivo >
Copyright 2004 PRIMOLABORATORIO All rights reserved.
Associazione Culturale No Profit di Comunicazione & Divulgazione Editrice del periodico on line www.primolaboratorio.com
Run on MAMBO