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| Scritto da Administrator | |
| domenica, 23 luglio 2006 | |
Accordo nell'Unione: al Senato sì alla ricerca sulle staminali L´Unione trova la mediazione e incassa il via libera del Senato alla risoluzione presentata dalla maggioranza sulle cellule staminali. Il documento, passato con 152 voto favorevoli 150 contrari e un astenuto, risolve la querelle nata lo scorso 30 maggio dall´annuncio del ministro per la ricerca Fabio Mussi del ritiro del sostegno italiano alla «dichiarazione etica contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali». L´intesa raggiunta fra cattolici e laici del centrosinistra, impegna il Governo «a sostenere sotto il profilo finanziario, in sede di Consiglio europeo competitività, ricerche che non implichino la distruzione di embrioni, valorizzando quindi la ricerca sulle cellule staminali adulte comprese le cordonali». Ma anche, ed è proprio questo il nodo della mediazione, a «promuovere la ricerca scientifica  avanzata tesa ad individuare la possibile produzione di cellule staminali totipotenti non derivate da embrioni e a verificare la possibilità di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili». Ovvero, se e quando lo dirà la scienza, ad utilizzare anche quegli embrioni che, come spiega la "ruiniana" della Margherita Paola Binetti, non «offrendo più speranze di sviluppo ulteriore, per sopravvenute trasformazioni di ordine metabolico» possono «essere lasciati al loro destino naturale, comune a quello di tutti noi, per cui la vita ha un termine». «Responsabilità  della scienza, libertà della ricerca, controlli e protocolli pubblici rigorosi» sono i "paletti" indicati dal ministro Mussi. Per il radicale Marco Cappato, presidente dell´Associazione Luca Coscioni, il documento approvato al Senato «anche se in una forma un po´ bizantina impegna il governo a "verificare" la possibilità di ricerca sugli embrioni sovrannumerari» E è quindi «un compromesso che consente a Mussi un margini di movimento più ampi».
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