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C'è acqua su Marte Stampa
Scritto da Administrator   
venerdì, 16 febbraio 2007
C'è acqua su Marte
L'acqua potrebbe esistere da un tempo sufficiente ad avere, forse, permesso qualche forma di vita
ROMA
Le immagini inviate dal Nasa Reconnaissance Orbiter in orbita attorno a Marte hanno fornito nuove prove dell’esistenza di acqua sotto la superficie del Pianeta Rosso, almeno nel passato.marte7.jpg

Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, alcune formazioni rocciose nella Vallis Marineris mostrano le tracce inconfondibili di erosione causate da un fluido, assai probabilmente acqua: «Non è possibile dire quanto tempo sia passato - centinaia di migliaia di anni, forse un miliardo - ma le prove di reazioni chimiche tra il fluido e le rocce dimostrano che questo è rimasto in superficie per molto tempo», ha spiegato Chris Okubo, geologo dell’Università dell’Arizona.Questo renderebbe i siti geologici particolarmente adatti alla ricerca di fossili od altre forme di vita, e non è escluso che sotto la superficie possa ancora esservi dell’acqua: di fatto, ancora oggi vi sono tracce di una presenza intermittente anche in superficie, come dimostrano la foto di un cratere scattate fra il 2001 e il 2005 nella seconda serie delle quali si notano delle fessure nelle pareti causate dall’irrompere del liquido. Le missioni fin qui lanciate verso Marte hanno accertato che l’ipotesi dei geologi, ovvero che il Pianeta Rosso abbia in passato ospitato degli oceani, è corretta: rimane da vedere se tale situazione sia durata abbastanza a lungo da permettere lo sviluppo di forme di vita unicellulari, che potrebbero avere lasciato delle tracce fossili. marte_11.jpgLa massa del pianeta è infatti troppo esigua per trattenere un’atmosfera significativa, e temperatura e pressione atmosferica sono dunque attualmente troppo basse per permettere la formazione di H2O in forma liquida alla superficie (il ghiaccio è possibile, ma sublima direttamente in vapore di ghiaccio, rilevato dalle sonde orbitanti). È tuttavia possibile che sotto la superficie, dove pressione e temperatura sono maggiori, possano essere rimaste delle sacche di acqua in grado di aver conservato anche forme di vita elementari. Il progetto a lungo termine della Nasa, come delineato dalla Casa Bianca, è quello dell’esplorazione umana di Marte, con la possibilità di costruirvi una base permanente: la conseguenza sarà il presumibile abbandono delle missioni shuttle dopo il 2012 per concentrare risorse (e quindi costi) sulla costruzione di un Crew Exploration Vehicle (Cev), attualmente poco più di una sigla.


Le difficoltà tecnologiche sono infatti enormi: se per arrivare sulla Luna occorrevanomarte_12.jpg tre giorni, un viaggio su Marte si traduce in mesi di viaggio, alle accelerazioni permesse dalla fisiologia umana (il che significa anche sottoporre un piccolo numero di esseri umani a una convivenza di mesi in uno spazio piuttosto ridotto); l’equipaggio sarebbe quindi esposto a radiazioni cosmiche per un periodo molto più lungo del normale, il che imporrebbe delle speciali protezioni che non farebbero che aumentare il peso della navicella, a scapito del carico utile.

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