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Editoria, il ddl-Levi non piace |
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mercoledì, 31 ottobre 2007 | |
Editoria, il ddl-Levi non piaceMagnolfi:"Tuteliamo la libertà del web"
Il ddl sulla riforma dell'editoria redatto da Franco Levi ha scatenato numerose e vibranti polemiche nel mondo politico. Anche il sottosegretario alle Riforme e Innovazioni nella Pa, Beatrice Magnolfi, commenta sul suo sito il disegno di legge che sta seminando lo scontento tra il popolo della Rete. "La libertà della rete deve essere tutelata" ha affermato la Magnolfi, che ha aggiunto "i blog devono rimenre liberi". Tale disegno di legge, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 12 ottobre, finirebbe per porre vincoli troppo rigidi a chi fa informazione attraverso la Rete. Secondo il ddl Levi, infatti, chiunque svolga attività editoriali, anche attraverso internet, è tenuto ad iscriversi al Roc (registro operatori della comunicazione, art. 7) ed è passibile anche di sanzioni connesse a reati a mezzo stampa, come ad esempio la diffamazione. Tra le altre cose, il ddl non precisa cosa s'intenda con esattezza per prodotto editoriale, demandando la responsabilità della definizione all'Autorità garante per le comunicazioni. Il primo a lanciare l'allarme è stato Beppe Grillo, paladino di tutti i blogger. Lo stesso Roberto Giacchetti, deputato dell'Ulivo ed autore di un proprio blog personale, ha criticato il disegno di legge redatto da Franco Levi: "Il ddl è poco chiaro e si presta ad interpretazioni arbitrali che non possono, a mio avviso, essere delegate al giudizio dell'Autorità garante delle Comunicazioni - e promette - presenterò degli emendamenti al testo". Lucio Manal, senatore di Forza Italia, va giù duro: "L'attuale governo sfrutta norme vaghe per mettere nuovi bavagli e nuove tasse - e conclude dicendo - l'unica cosa positiva è che questa maggioranza è ormai al capolinea ed il ddl non vedrà mai il traguardo". Strenuo difensore dei blog è anche Mario Adinolfi. L'ex candidato alla segreteria del partito democratico afferma di aver avuto "contatti con i tecnici di governo che stanno preparando le modifiche al disegno di legge sull'editoria", pre chiedere "l'abrogazione dell'articolo 7, quello che voleva imbavagliare l'attività editoriale on-line". Adinolfi, infine, promette battaglia ed afferma: "Le decisioni ora spettano a governo e parlamento. Noi vigileremo dai nostri blog, pronti a trasferire tutti i nostri server all'esteri, nel caso in cui si tenterà di mettere sotto controllo la rete in Italia". |
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Ultimo Aggiornamento ( mercoledì, 31 ottobre 2007 ) |
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