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Parisi (Dl): "L'Ulivo non è morto". Rutelli? "Il suo trasformismo distrugge il partito" Stampa
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domenica, 17 luglio 2005
''Entrati nella scena politica come esito di un cambiamento sociale noi ci sentiamo accomunati dalla ambizione di essere interpreti di un cambiamento politico: non, un cambiamento dei politici, ma un cambiamento della politica, un cambiamento della politica e delle politiche. Questo cambiamento porta da dieci anni il nome di Ulivo. Un progetto che cerca da dieci anni un soggetto che lo realizzi e porti l'Italia nel mondo nel tempo della globalizzazione. Questo è l'Ulivo che qualcuno immagina sia stato congelato per sempre''. Lo ha affermato Arturo Parisi nella sua relazione con la quale oggi, a Roma, ha aperto il convegno ''Oltre la gelata, un nuovo inizio per l'Ulivo''.

 

Convegno che rappresenta una sorta di stati generali degli ''ulivisti'', l'area che con alla testa proprio Parisi si è opposta alla rottura di Rutelli con la decisione di non presentarsi al proporzionale con la lista unitaria ma con il simbolo della Margherita. Una riunione indicata anche come la nascita di una corrente, ma questa immagine è decisamente respinta perché il richiamo ad essere insieme -spiegano- non é in funzione di giochi ed equilibri di partito ma in funzione di un progetto, quello dell'Ulivo, che si vuole scongelare e fare rinvigorire. In questa prospettiva Parisi ha annunciato la nascita di un ''laboratorio ulivista'' con i suoi caratteri ''riformista e di governo'', un laboratorio per difendere ''il punto di vista ulivista'' contro i condizionamenti parziali dei partiti. E per quanto riguarda la Margherita, Parisi ha dichiarato esplicitamente che l'obiettivo è quella di riportarla all'origine, ad essere quel partito di centro per l'Ulivo e non una formazione che oggi si trova alla destra della coalizione di Centrosinistra.

 

''Dobbiamo semplicemente riconoscere -ha aggiunto Parisi- che la domanda registrata tra la gente a favore di una unità più intensa è stata sconfitta, sconfitta in un passaggio quale quello in cui viviamo di carattere ormai pre elettorale che ha costretto chi guida in questo momento il Centrosinistra a scambiare la qualità politica con la quantità elettorale, a scambiare una unità più intensa con una unità più estesa. Sconfitta dalla illusione dei principali partiti, certo della Margherita di Rutelli, ma non di meno dei Ds, dalla illusione di poter costruire questa unità a partire dalla divisione degli elettori a causa della paura degli apparati di essere travolti dalla unità degli elettori''. '

 

"Nel riproporre con testardaggine le nostre convinzioni, nel mantenere nel nostro stesso nome di ulivisti la determinazione a riprendere il cammino, che abbiamo dovuto prendere atto della realtà . Abbiamo dovuto prendere atto -ha detto Parisi- della impossibilità di rappresentare la nostra domanda di una unità più grande attraverso la produzione di una divisione più piccola. Anche se consapevoli del peso della nostra coerenza, noi sappiamo che non possiamo tradire nei fatti quello che predichiamo a parole. A tutti ma non agli ulivisti è consentito di nascondere la divisione dietro la pretesa dell'unità. E'anche per questo, anche se non solo per questo che costretti ad accantonare la costruzione nell'immediato dell'Ulivo come soggetto dobbiamo riprendere il tema dell'Ulivo come progetto''.

 

 ''E' per questo che dobbiamo ripensare questo nuovo inizio come l'apertura di un Laboratorio Ulivista (...) un laboratorio collettivo. Un laboratorio dei cittadini e allo stesso tempo un laboratorio di cittadinanza, Un laboratorio che faccia appello a quella capacita' di proposta generale, piuttosto che di rappresentanza particolare''.

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E arrivando a parlare più da vicino della Margherita, Parisi ha affermato: ''Noi vogliamo qua assicurare il popolo dell'Ulivo, gli ulivisti che militano negli altri partiti dell'Unione, e quelli che non militano in alcun partito tutto il nostro impegno perché la Margherita torni grazie alla nostra iniziativa ma certo non ad una iniziativa solitaria ad essere quella Margherita per l'Ulivo che fondammo nel 2001. A tutti chiediamo un impegno comune perche' la cosiddetta emulazione che va aprendosi tra i partiti sia governata in un quadro unitario''. Quello che gli ulivisti chiedono ''non e' la difesa degli spazi della nostra rappresentanza (il cosiddetto 20%) che non abbiamo proposto e che peraltro si limitano a registrare esattamente la nostra presenza.

 

E neppure la difesa della democrazia di partito e la battaglia contro il trasformismo che certamente segneranno la nostra iniziativa interna No! la nostra opposizione è innanzitutto al processo di scomposizione che, in risposta ad un prospettato scongelamento del berlusconismo la Margherita di Rutelli ha messo in moto e i Ds successivamente assecondato''. ''Un processo -ha proseguito Parisi- che ha spinto il partito attraverso un interminabile gioco delle belle statuine fatto di gesti comunicativi, incontri, annunci. Avvicinamenti prima affermati e poi sempre negati a spostarsi da una posizione che lo vedeva all'interno del campo del centro sinistra collocato nella posizione centrale ora spostato nella posizione più a destra. Per conquistare in futuro gli elettori in arrivo da destra e intanto ospitare gli eletti con la speranza che gli elettori seguano. Un pericolosissimo processo che già solo in due mesi ha messo in evidenza tutto il suo potenziale distruttivo. Prima il ritorno del trattino, poi il trattone, poi il ritorno distinzioni crescenti dalle quali noi stessi dobbiamo attentamente difenderci. Distinzioni e divisioni nel nostro e nell'altro campo che stanno richiamando in servizio tutte le caselle ed etichette della precedente fase della Repubblica''.

 

 

 

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