Home arrow Articoli arrow Attualitą arrow Un milione di "indignados" nelle vie d'Israele
animation.gif
Un milione di "indignados" nelle vie d'Israele Stampa
Contributo di Alfred Dickison   
domenica, 04 settembre 2011

Israele_indignati.jpg

C'e' fermento fin dal primo mattino, oggi, fra i cosiddetti 'indignados' di Tel Aviv, in vista della nuova prova di forza annunciata stasera nell'ambito delle proteste che da 53 giorni scuotono Israele contro il carovita e per una maggiore giustizia sociale: la 'marcia del milione', come i media l'hanno ribattezzata, riferendosi al numero di persone che i promotori sperano di poter portare complessivamente in piazza in circa 15 citta' del Paese.

Il raduno piu' significativo e' atteso ancora una volta a Tel Aviv, motore di una protesta simboleggiata fin dagli albori dall'accampamento di tende di Rothschild boulevard, nel cuore della citta'. Qui si sono dati appuntamento per gli ultimi preparativi alcuni dei leader riconosciuti del movimento.

E in particolare i giovani che rappresentano in qualche modo le due anime piu' attive del nucleo militante: Daphni Leef, 25 anni, laureata in cinema, la sorridente pioniera della tendopoli di Rothschild, voce combattiva della rivolta; e Itzhik Shmuli, 31 anni, leader dell'Unione degli studenti universitari, il 'moderato' che cerca d'evitare una caratterizzazione politica troppo marcata della protesta (lasciando sullo sfondo argomenti spinosi come la questione della sperequazione delle risorse del bilancio statale in favore di Difesa, coloni e ultrareligiosi), ma che al contempo parla gia' come un uomo politico in erba.

Diversi per estrazione e carattere, come essi stessi ammettono, i due hanno voluto tuttavia manifestare in queste ore pubblicamente - dinanzi ai giornalisti - piena unita' d'intenti. Confermando l'ambizione di radunare oggi "centinaia di migliaia di persone" e superare il record storico di 300.000 presenze (250.000 solo a Tel Aviv) fatto segnare meno d'un mese fa.

Per entrambi l'obiettivo e' quello di rilanciare la piattaforma 'sociale' e la pressione sul governo a guida di destra del premier Benyamin Netanyahu per un cambiamento reale della politica economica. In un'atmosfera di comune scetticismo sulle profferte di dialogo della commissione di esperti nominata dal premier (sospettato di "voler prendere tempo" e accusato di non aver dato "nessuna risposta concreta" ai problemi posti dalla piazza su caro alloggi, istruzione, servizi, ecc.), che non impedisce a Shmuli d'accettare tuttora la sfida di un negoziato, al quale Leef sembra invece credere pochissimo.

Secondo la maggior parte degli osservatori, in ogni modo, il test di stasera si profila decisivo per le sorti di un movimento che ha indubbiamente messo sotto pressione governo ed establishment, ma non ha finora prodotto conseguenze sociali e politiche certe. Un movimento che e' parso perdere un po' di spinta la settimana scorsa, dopo la pausa imposta nei giorni precedenti dall'ultima escalation di attentati nel sud e tensioni sul fronte della Striscia di Gaza.

Ma che non si e' comunque lasciato irretire dai soli temi della sicurezza e della paura, cavalli di battaglia della destra di governo. E che oggi, prima di ripiegare verosimilmente le tende, potrebbe ancora riproporsi per "una fase nuova" - scrivono alcuni analisti - a patto di rivincere in piazza la sfida dei numeri.

< Precedente   Successivo >
Copyright 2004 PRIMOLABORATORIO All rights reserved.
Associazione Culturale No Profit di Comunicazione & Divulgazione Editrice del periodico on line www.primolaboratorio.com
Run on MAMBO