Home arrow Articoli arrow Cultura arrow Pompei: il rilancio parte dall'Europa
animation.gif
Pompei: il rilancio parte dall'Europa Stampa
Contributo di Giulia Romano Spada   
venerdì, 01 giugno 2012

Napoli, 1 Giugno 2012

Il rilancio di Pompei parte da qui: dall'approvazione di oggi, da parte della Commissione europea, del piano di restauro e valorizzazione da 105 milioni di euro, necessari per la messa in sicurezza del sito archeologico che, con i suoi 44 ettari di estensione, e' il piu' grande d'Italia. Il Grande Progetto Pompei, relativo alla "preservazione, mantenimento e miglioramento", potra' contare sul maxi-investimento "combinando contributi Ue e nazionali", fanno sapere dalla Commissione.

Pompei.jpg

"Abbiamo dato la nostra approvazione a questa importante opera di restauro non solo nell'interesse dell'Italia, ma dell' intero patrimonio storico europeo", dice il commissario Ue alle politiche regionali Johannes Hahn. E' "l'intervento piu' grande degli ultimi decenni" per il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro che ha ricordato spesso la genesi del grande Progetto Pompei, che prevede il coinvolgimento di istituzioni italiane, europee e Unesco.

L'idea e' nata nel corso di una riunione con l'allora ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto dopo i primi crolli del 2010, da cui parti' quella che Caldoro ha definito "l'intuizione" di rimodulare il programma relativo agli attrattori culturali e che impegna, attraverso i programmi operativi pluriregionali, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia e "prevede la parte del Governo". Un solo Grande progetto, quindi, frutto, per Caldoro, "della logica della governance messa a punto con Fitto, in una visione globale". E se prima, dal Governo Monti, si erano levate "voci critiche", adesso "per fortuna anche loro ne sono convinti".

Il progetto vede pronti a intervenire anche dell'Unione degli industriali di Napoli, l'Associazione costruttori edili partenopea e la Camera di Commercio di Napoli. L'ok di oggi da parte della Commissione europea fa seguito a una richiesta dell'Italia a un piano di azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si e' accertata l'entita' dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei, e per la quale sono scesi in campo anche investitori stranieri.

Da Parigi, infatti, dove nel novembre 2011, e' stato presentato un accordo per il salvataggio dell'area, e' arrivata la decisione di avviare i programmi piu' urgenti di restauro e manutenzione, favoriti da sponsor internazionali, coordinati dal consorzio francese Epaseda. I primi bandi partiranno a breve: la prossima settimana sono attesi i ministri Cancellieri e Ornaghi per la firma dei primi atti formali.

Il bando iniziale interesserà il restauro di cinque domus per le quali è prevista anche l'installazione delle coperture di protezione. Successivamente partirà la gara d'appalto per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico del terrapieno delle "Regiones" III e VIII (quelle vicino a via dell'Abbondanza, dove ci sono stati i crolli del 2010).

Entro l'estate saranno aperti i bandi per le "Regiones" maggiormente a rischio: verranno effettuati lavori di consolidamento strutturale, protezione degli affreschi, recupero dei mosaici e delle singole tessere. Le sei "Regiones" rimanenti, invece, saranno oggetto di bandi da avviare entro il 31 dicembre 2012, per cui i lavori inizieranno solo l'anno successivo.

Ultimo Aggiornamento ( giovedì, 28 giugno 2012 )
< Precedente   Successivo >
Copyright 2004 PRIMOLABORATORIO All rights reserved.
Associazione Culturale No Profit di Comunicazione & Divulgazione Editrice del periodico on line www.primolaboratorio.com
Run on MAMBO