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BUDAPEST, LA PERLA DEL DANUBIO |
Scritto da Debora D'Angiolillo | ||||||||||||||||||||||||||
mercoledì, 18 gennaio 2006 | ||||||||||||||||||||||||||
Budapest è affascinante per la sua diversità architettonica e le influenze che hanno modellato la sua identità magiara nel corso dei secoli, dall'occupazione turca all'impronta austro-ungarica. La capitale dell'Ungheria combina in modo ideale i piaceri dell'arte, i sapori della gastronomia e il rituale del bagno, vera e propria filosofia del benessere. . Quel che colpisce subito è il contrasto geografico fra le due sponde. Da una parte c'è Buda, abbarbicata aristocraticamente sulla collina, con la chiesa Mátyás e il palazzo reale; dall'altra c'è Pest, piatta come la grande pianura ungherese, con i suoi ampi viali affacendati fiancheggiati da edifici grandiosi e caffè letterari. In mezzo scorrono le acque brune del Danubio, scavalcato da numerosi ponti metallici. Teatrale come un retablo barocco, affascinante come un palazzo delle mille e una notte, Budapest attrae immediatamente l'attenzione e promette momenti d'incantevole rapimento. Il palazzo reale (Budavári palota) Il cancello d'ingresso in ferro forgiato (Várpalota kapuja), decorato di motivi floreali e del monogramma di Francesco Giuseppe, è un capolavoro di delicatezza firmato Gyula Jungfer. Sul pilastro di sinistra si erge un enorme rapace di bronzo con le ali spiegate e il becco affilato che minaccia Pesta: è il Turul, l'uccello totem dei magiari pagani. Un altro pezzo di bravura: la fontana monumentale in bronzo del re Mattia, opera dello scultore Alajos Stróbl (1904), presenta il monarca in una scena di caccia e di amore, accanto alla bella Elena, figlia di cacciatore, di cui si innamorò. All'uscita, gli innamorati e gli amatori di panorama si danno tutti appuntamento sul Bastione dei pescatori (Halászbástya), dominato da sette torrette che rappresentano le sette tribù magiare. Fu costruito per celebrare i mille anni dell'Ungheria nel 1896, come tanti altri edifici di Budapest. Da questa fortezza neoromanica fiabesca si gode un bellissimo panorama sul Danubio e su Pest.
Andrássy ut, gli Champs-Élysées di Budapest La Piazza degli Eroi ( Hősök Tere)
I bagni Széchenyi (Széchenyi Gyógyfürdő), i più frequentati della capitale, sono situati a cinque minuti a piedi dal Museo di Belle Arti! Costruito nel primo decennio del XX secolo per sfruttare una sorgenta a 75°C, la più calda di Budapest, questo palazzo neobarocco risplendente sotto la sua veste giallo senape è una meraviglia dedicata all'arte del bagno. Questo rituale, che combina igiene e rilassamento, si pratica tra i bagni termali interni, la grande piscina aperta a 27°C, lunga 50 m, e le altre due vasche semicircolari riscaldate a 34 e 38°C, con i loro famosi giocatori di scacchi. L'inverno, quando si alzano dalla superficie delle acque calde nubi di bruma, è la stagione migliore per godersi questa anticamera del paradiso... * Nome dato al Liberty ungherese
Selvaggina, oche, anatre e deliziosi dolciumi compongono l'alimentazione abituale di un soggiorno goloso a Budapest. Per gustarli al meglio, ti presentiamo una selezione di ristoranti molto diversi fra loro e due sale da tè. La cucina ungherese è il risultato di una fusione avvenuta nel corso di diversi secoli, le cui radici affondano nelle abitudini nomadi dei Magiari. Nei piatti si sono mescolate in seguito le influenze culinarie dei Turchi e quelle dell'impero austro-ungarico. Introdotta sin dal XVIII secolo, la paprika, una finissima polvere attenuta a partire da peperoncini rossi, ha letteralmente colonizzato la cucina ungherese all'inizio del XX secolo, grazie allo sviluppo di varietà meno piccanti. Ma oggi è finita la sua egemonia; come del resto quella dello strutto che è stato progressivamente sostituito dagli oli vegetali, o addirittura, nel ristorante Gundel, dal vapore... Gundel: classicismo e raffinatezza Ecco semplicemente il ristorante più rinomato di Budapest e uno dei più raffinati d'Europa centrale. Da Nijinsky a Charlie Chaplin a Sir Georg Solti, i maggiori protagonisti di questo mondo sono venuti un giorno in questo ristorante situato a due passi dal Museo di Belle-Arti, nel quartiere elegante di Városliget. Ad accoglierci, ecco il direttore Kálmán Kozma e lo chef Kálmán Kalla, dai modi squisiti che evocano una raffinatezza ottocentesca. Dello chef Kálmán Kalla, vera e propria star ungherese della gastronomia dagli stupendi baffi magiari, si può proprio dire che è il discendente di Gundel. Come il padre fondatore, aggiorna le ricette tradizionali ungheresi e le ricette classiche di Gundel per elevare la cucina ungherese a livello internazionale. La paprika e lo strutto sono ormai impiegati con parsimonia o sostituiti da prodotti leggeri come l'olio vegetale.
In questa stagione, la carta privilegia la selvaggina (dal capriolo al muflone, al cinghiale e al cervo), molto abbondante in Ungheria, ma anche l'eccellente manzo grigio, il maiale mangalica (nutrito con ghiande), il vitello e il coniglio. Come in tutta la gastronomia ungherese, l'oca e l'anatra (e i rispettivi fegati) arrostiti, affumicati, profumati al tokay, sono onnipresenti sulla tavola del Gundel. Come primo, il trio di minestre dello chef Kalla - una minestra di zucca con dadini di fegato grasso e trucioli di tartufo, un goulasch e un consommé ai funghi farciti con carne di capriolo - costituisce un eccellente punto di partenza, leggero e caldo. Abbiamo continuato con un suprême di pollo alla paprika e panna acida, una ricetta classica reinterpretata in chiave infinitamente più leggera. Per il dessert, abbiamo gustato una deliziosa torta al cioccolato ai lamponi e le famose crêpes alla Gundel (Gundel Palacsinta) ripiene di uvetta secca, noci e purea (fresca) di castagna, poi piegate e ricoperte di crema di cioccolato e servite a fiamma viva. Kárpátia: Tamás Bereznay alla ricerca della cucina ungherese contemporanea Installato in un antico convento francescano dal 1877, Kárpátia gode di una magnifica cornice Liberty con le sue vetrate, il parquet, i rivestimenti di legno e i mobili in ferro battuto che evocano il tardo rinascimento. Tutto respira la buona vecchia civiltà magiara! Quale fu la nostra sorpresa quando ci trovammo di fronte allo chef Tamás Bereznay, la cui giovane età contrasta con l'anzianità del ristorante. Appassionato di cucina dall'età di sei anni, quando ricopiava accuratamente le ricette di sua nonna, Tamás è ben deciso a scrivere una pagina contemporanea della cucina ungherese con autentiche creazioni basate sui migliori prodotti del paese. Come molti altri chef ungheresi che si volgono verso gli "standard" europei, questo chef intende anche rinnovare i piatti tradizionali e riprendere alcune ricette dimenticate sotto il comunismo in cui si utilizzava molta paprika forse per nascondere con la forza del peperoncino la qualità mediocre di certi prodotti. Di fatto, la nuova carta del Kárpátia è un modello di equilibrio e di freschezza. Include ricette tradizionali come i crauti farciti alla Kolozsvár, il ragù di cervo alla crema acida, il goulasch, il lucioperca del lago Balaton ai ferri o il foie gras di oca ruspante accompagnato d'insalata di cipolle rosse. Qualche concessione alla spezia emblematica della cucina ungherese con una trota affumicata alla paprika e al timo, o un siluro alla paprika, con pasta e pleuroti. Coloro che temono la pesantezza dei dessert d'Europa centrale non resisteranno al soufflé di mela con spuma di albume d'uovo, salsa vaniglia e rum, al semifreddo alla cannella o al dolce di semi di papavero alla Tamás con ciliege candite, semola e mascarpone. Un indirizzo eccellente, frequentato in particolare dagli uomini d'affari di Pest. Fülemüle: nel cuore della cucina ebraica di Europa centrale Fakanál : piatti tipici nel mercato centrale Menza : la mensa anni 70 trendy Pasticcerie e sale da tè Il Dobos, dal nome del suo inventore, József Dobos (1847-1924), è un dolce che alterna sei fondi di torta e altrettanti strati di crema al burro profumato al cioccolato, il tutto ricoperto da una glassatura al caramello. Classico tra i classici, l'Esterházy è un dolce alla crema e alle noci ricoperto di uno strato di caramello. Infine, il Gerbeaud, il nostro preferito e l'ultima creazione della pasticceria, è un biscotto morbido al cioccolato e al burro di cacao. Per accompagnare il dolce potrai scegliere tra una cioccolata calda o un caffè (la casa propone numerosi caffè di qualità) con aggiunta o no di panna montata, di cioccolata, o di liquore di albicocca. È il luogo ideale per fare colazione la mattina prima dell'arrivo dei turisti. Ruszwurm Cukrászda
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Ultimo Aggiornamento ( martedì, 22 ottobre 2013 ) |
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