Dovrà
ricredersi chi pensava che l’era delle dot-com fosse finita. La prova arriva
dai risultati dei titoli di due giganti dell’informatica e del mondo del web.
Facebook e Apple infatti hanno fatto registrare numeri che forse non si
vedevano dalla bolla speculativa tra il 1997 e il 2000.
I conti del social network, nel secondo trimestre dell'anno, hanno superato le
attese degli analisti, mettendo a segno ricavi per 2,5 miliardi di dollari (34
centesimi ad azione) rispetto ai 2,3 miliardi (24 centesimi ad azione) delle
previsioni. L'utile netto si è attestato sui 642 milioni di dollari. Facebook,
reduce da due acquisizioni fondamentali per il suo futuro - quelle di WhatsApp
e di Oculus - ha in pratica triplicato i sui utili rispetto ai primi tre mesi
dell'anno. A trainare sono ancora una volta le entrate legate alla pubblicità,
che assicurano al gruppo maggiori risorse per affrontare le future sfide con
gli altri big della Silicon Valley. La società guidata da Mark Zuckerberg
ha quindi annunciato un cambio della guardia sulla poltrona di Chief Financial
Officer, con David Ebersman che si dimetterà il prossimo primo giugno e verrà
sostituito da David Wehner, ex Ceo di Zynga. E nelle contrattazioni after hours
il titolo di Facebook è balzato del 2,62%.
Anche Apple, a sorpresa, ha battuto le previsioni degli analisti che stimavano
il primo calo delle entrate anno su anno dopo 11 anni, e ha messo a segno nel
secondo trimestre del 2014 ricavi per 45,6 miliardi di dollari. Le previsioni
erano di 43,5 miliardi. Bene anche l'utile netto della casa di Cupertino salito
del 7,1% a 10,2 miliardi di dollari. rispetto ai 9,07 miliardi previsti.
Cupertino ha quindi annunciato un piano di frazionamento azionario: ogni
azionista avrà, senza sborsare alcuna cifra, sette nuove azioni per ogni azione
posseduta. Il numero uno di Apple, Tim Cook, ha inoltre annunciato che
espanderà il programma di 'buy back' per altri 30 miliardi di dollari e ha
comunicato infine di aver venduto nel secondo trimestre 43,7 milioni di iPhone,
molto al di sopra delle previsioni, e 4,1 milioni di iMac. Meno bene la vendita
degli iPad: solo 16,35 milioni rispetto ai 19,8 milioni previsti. E il titolo è
volato oltre il 7%.
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