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Intervista ad Enzo Biagi:«Andate avanti così, vi attacca perché date fastidio» Stampa
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lunedì, 06 febbraio 2006

da L'UNITA' - 22/1/2006

Pomeriggio domenicale: Enzo Biagi legge i giornali e si scandalizza per certe enormità. Prima ancora che riusciamo a fargli qualche domanda, commenta l'immagine da prima pagina di Berlusconi che mostra la maglietta con la scritta «Meno tasse, più lavoro»: «Te l'immagini De Gasperi, oppure Amendola, per dire due che ho conosciuto bene, che si fanno fotografare con le magliette?».
Veramente in altre foto agita anche l'Unita come fosse la prova del reato...
Per me l'Unità è una lettura quotidiana, è un giornale che rispetto, come rispetto i suoi redattori, che considero miei colleghi. Se lui ha qualcosa da ridire, vada in tribunale....

 

Ci ha provato e mi pare che non gli sia andata troppo bene. Ma lei aveva mai visto un capo di governo che porta in tribunale l'opposizione?
Non era mai successo. E' l'ultima novità della casa, ma c'è da aspettarsene altre. I politici che ho conosciuto io e parlo ancora di De Gasperi, Amendola, Nenni o La Pira, erano gente di altro tipo, non avevano affari da proteggere; l'unica cosa era un programma politico. Quando dico queste cose mi dicono che sono comunista e io non smentisco. Perché da partigiano ho conosciuto comunisti, socialisti, ma liberali non ne ho mai visti. Sarò stato sfortunato, però dalle mie parti non ce n'erano.

Tornando alla campagna elettorale, come giudica il clima creato da Berlusconi?
Molto basso. Mai visto un Paese in balia di uno scontro così miserabile. E anche la parola scontro è impropria perché Berlusconi che attacca Prodi...diciamo che non c'è parità.

 

Non c'è par condicio.
E' uno spettacolo penoso e vorrei stabilire una mia convinzione, un mio principio: Prodi è un galantuomo e gode di grande rispetto internazionale. Quando leggo che sarebbe stato salvato dall'amnistia....mi sento anche personalmente offeso. Non mi fa velo l'amicizia, perché posso testimoniare che Prodi è una persona integra e sfido Berlusconi e chiunque a dimostrare il contrario.

 

Perché secondo lei Berlusconi alza tanto i toni? Ha perfino cambiato espressione: prima sorrideva sempre e ora fa la faccia cattiva.
E' un segno di crisi, di potere minacciato.

 

Attacca soprattutto i Ds, forse perché mira al bersaglio grosso.
Mi pare di sì. E continua ad usare un armamentario che non ha più senso. La storia dei comunisti, che tanta importanza ha avuto nella lotta antifascista e nella democrazia italiana, lui la usa come fosse un'offesa. Tira fuori Stalin e poi dice che Mussolini mandava in vacanza gli antifascisti. Io ero amico di Pertini, uno di quegli antifascisti, e vorrei ricordare che dalla prigione scrisse a sua madre per proibirle di chiedere la grazia.

 

Tra i nuovi argomenti di Berlusconi c'è anche Gramsci. Parla delle casematte del potere come se fosse una teoria criminale e dimentica che questo grande uomo, i cui libri sono tradotti in tutto il mondo, è stato assassinato dal fascismo proprio per le sue idee.
Credo che Berlusconi abbia un'idea vaga di Gramsci, come di papà Cervi. Bisogna fargli sapere che si tratta di persone scomparse, che si possono andare a trovare solo al cimitero. Del resto, è uno che parla di Romolo e di suo fratello Remolo... e sua cugina Biancaneve.

 

Ha un consiglio da dare a noi dell'Unità in questo momento?
Dovete continuare a fare il vostro giornale, che fra l'altro è fatto bene e io ci trovo sempre qualcosa in più rispetto agli altri.

 

Ma come si deve rispondere ad accuse sempre più violente, alzando anche noi il livello dello scontro?
No, bisogna distinguersi sempre, certo dimostrando l'inconsistenza delle accuse a forza di documenti. Tutti possono insultare, ma viene il momento di dimostrare le accuse. Anche se, a volte, viene la voglia di rispondere: ma dica quello che vuole, tanto ormai è diventato una macchietta. Non dico che la sinistra non faccia i suoi sbagli, appartiene al genere umano, però è un'altra cosa. Nenni una volta mi disse che il socialismo secondo lui significava portare avanti quelli che sono più indietro. Una definizione che mi pare funzioni ancora. Io non sono mai stato iscritto al Partito socialista, sono un ex del Partito d'azione, che, come dicevo, ha conosciuto tanti socialisti e comunisti in montagna.

 

Si sentirebbe di fare una previsione per questo difficile 2006?
Posso citare una massima americana: si può ingannare qualcuno una volta, non tutti per sempre. E promettere è più facile che mantenere
Ultimo Aggiornamento ( martedì, 07 febbraio 2006 )
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