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Scritto da Administrator   
domenica, 30 maggio 2010

Marea nera: catastrofe senza precedenti

Top Kill e' ufficialmente morta: tre giorni e 35 mila barili di fluidi dopo l'inizio del pompaggio, l'ultima manovra di Bp per fermare la marea nera nel Golfo del Messico e' stata abbandonata.

La fuoriuscita di petrolio

La fuoriuscita di petrolio

 

Washington, Stati Uniti,

Top Kill e' ufficialmente morta: tre giorni e 35 mila barili di fluidi dopo l'inizio del pompaggio, l'ultima manovra di Bp per fermare la marea nera nel Golfo del Messico e' stata abbandonata.

"'E' un fallimento che fa infuriare e che spezza il cuore", ha detto il presidente Barack Obama dopo che in una conferenza stampa a Robert in Louisiana Doug Suttles, il Chief Operating Officer della multinazionale del petrolio, aveva annunciato il nuovo fiasco.

A fargli eco Carol Browner, responsabile della Casa Bianca per l'ambiente: La marea nera nel Golfo del Messico "e' verosimilmente la peggior catastrofe ecologica degli Stati Uniti": ha detto infatti la Browner  al talk show 'Meet The Press' della Nbc.

Si stima che tra 12mila e 19mila barili di greggio si riversino ogni giorno in mare dalla
conduttura danneggiata. "Questo significa che nel Golfo del Messico si sta disperdendo piu' greggio di quello uscito dalla Exxon Valdez" ha detto la Browner. Nel disastro della petroliera accaduto nel 1999 finirono i mare piu' di 41 milioni
di litri di greggio.

Bp passa adesso a una nuova manovra per cui si e' data quattro giorni, forse piu', di tempo: si chiama Lower Marine Riser Package (LMRP), nella sostanza un 'cappuccio' o una 'mini-valvola' posizionato sopra la supervalvola che non ha funzionato in aprile e collegato alla nave di appoggio in superficie con cui Bp si augura di catturare il grosso del greggio e del gas che escono dal pozzo danneggiato 40 giorni fa.


"Ma e' una manovra non priva di rischi, ed ecco perche' non e' stata tentata prima", ha detto Obama da Chicago dove si trova con la famiglia in una difficile vacanza per il 'ponte' del Memorial Day, mentre la costa degli stati che si affacciano sul Golfo del Messico ricevono una nuova condanna a morte.

 La nuova battuta d'arresto - la terza dopo il fallimento della cupola e del 'siringone' - e l'annuncio del 'piano D' hanno chiuso una giornata contrassegnata da indignazione crescente. Proteste in Louisiana, proteste a New York: ipnotizzati dalla 'spill-cam', la telecamera che trasmette immagini del fiotto di greggio 24 ore su 24, gli americani condividono la rabbia della Casa Bianca per l'impotenza dei petrolieri e a Washington il Dipartimento della Giustizia sta valutando azioni legali a carattere penale. A Manhattan ieri 200 manifestanti si sono imbrattati di finto petrolio fatto di cioccolata e vernice davanti a una pompa di benzina. In Louisiana guida la polemica contro Bp, ma anche contro il governo federale, l'ex stratega di Bill Clinton James Carville: "La gente qui crede in quel che vede.

Mi sembra che il presidente Obama sia piu' arrabbiato con i suoi critici che con Bp", ha detto Carville, che e' di New Orleans, guadagnandosi un rimbrotto del portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs: "James non conosce i fatti".


Era da venerdi che negli stati del Golfo cresceva il pessimismo sull'esito di Top Kill, e anche adesso non ci sono certezze. E mentre in Lousiana crescono le polemiche perche', secondo le autorita' locali (smentite da Bp), la multinazionale del petrolio ha organizzato soccorsi da palcoscenico in occasione della visita di Obama su una spiaggia di Grand Isle, il Dipartimento della Giustizia ha mosso i primi passi verso un'azione penale contro Bp per i comportamenti prima e dopo il disastro. Una squadra di procuratori e di investigatori guidata dagli Assistant Attorney General Ignacia Moreno e Tony West hanno cominciato a raccogliere prove in Louisiana per verificare se Bp abbia violato regole di sicurezza federali e fuorviato le autorita' assicurando che era in grado di contenere rapidamente la perdita di greggio.

L'indagine del Dipartimento della Giustizia e' un passo preliminare prima di decidere l'apertura formale di una inchiesta, ma ad ogni buon conto l'amministrazione ha chiesto al Congresso dieci milioni di dollari per finanziarla.

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